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Sonde cinesi, nuova speranza dei complottisti (parte 2/2)

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Nella prima parte di questo articolo abbiamo analizzato alcune fake news che sono circolate negli anni passati, dandoci un primo assaggio di quanto sia diffusa in Occidente (e anche in Russia) la speranza che la Cina invii una sonda e dimostri che sulla Luna non c'è traccia degli Apollo, smascherando finalmente gli Stati Uniti. Adesso ci sposteremo in Cina e vedremo che, per motivi legati al nazionalismo, molti cinesi nutrono lo stesso desiderio, che li ha indotti a cadere in una bufala originatasi da un banale equivoco, ma che è praticamente identica a quella in cui sono caduti gli occidentali. Insomma, tutto il mondo è paese. Ritorno alla faccia nascosta Nel post precedente avevamo lasciato il lander Chang'e 4 e il suo rover Yutu 2 sulla faccia nascosta della Luna, più precisamente nel Cratere Von Kármán nella regione del Bacino Polo Sud-Aitken . Nel dicembre 2020 la sonda Chang'e 5 atterra sulla faccia visibile della Luna. A differenza delle sonde precedenti non ha un

Sonde cinesi: nuova speranza dei complottisti (parte 1/2)

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I lunacomplottisti hanno da sempre un sogno nel cassetto: che una nazione ostile agli Stati Uniti, esplorando con una sonda i siti di allunaggio delle missioni Apollo, possa finalmente smascherare la presunta farsa orchestrata dalla NASA. Ma se l'Unione Sovietica prima e la Russia poi sono state una cocente delusione da questo punto di vista, ai moon hoaxer non rimane che riporre tutte le speranze nell'attuale rivale degli USA nella nuova corsa allo spazio: la Cina . Analizzeremo delle fake news , delle favole che raccontano di una sonda cinese che non riesce proprio a trovare traccia degli Apollo, che si sono originate e diffuse le prime in Occidente e l'ultima in Cina. A dimostrazione che, pur provenendo da contesti differenti, i complottisti di tutto il mondo sono affetti dagli stessi bias di conferma. Sembra che queste fake news giunte da mondi molto lontani fra loro si siano alla fine incontrate e abbiano trovato una sintesi perfetta nel libro 1969: A Moon Odyssey di

Le fracassate di Fracassi

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-- Questo post esiste anche in versione  video  aggiornato con le risposte di Fracassi -- I Cinesi avrebbero scoperto che sulla Luna non c'è traccia degli Apollo . O almeno così afferma il giornalista Franco Fracassi . Uno scoop di tale portata storica dovrebbe essere rilanciato da tutti i principali organi di informazione del mondo, ma, a quanto pare, soltanto l'élite dei Risvegliati può trovare questa verità in un libro autopubblicato da Fracassi e ordinabile soltanto via mail, dal titolo 1969: A Moon Odyssey . Il libro consiste di ben 17 capitoli e, dice Fracassi: E' stato realizzato in un mesetto e qualcosa . E considera che io comunque lavoro al rallentatore perché ho i volumi di storia da scrivere in contemporanea. Al netto di tutti gli impegni e gli eventi che ho avuto in giro, ci ho messo più o meno un mesetto e qualcosa. ( video ) Dunque un instant book pubblicato in occasione del 55° anniversario del primo allunaggio, sfruttando l'ondata di rinnovato interess

Dissertazione sulla figura del lunacomplottista

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di chiaro&semplice Il mondo è fatto da tanti piccoli uomini che hanno modeste ambizioni e scarsa fiducia nelle proprie potenzialità, ma ce ne sono alcuni che nonostante ciò, si sentono SPECIALI e si illudono che tutta l'umanità debba esprimere la loro manifesta mediocrità. Questa particolare categoria di piccoli uomini sono i lunacomplottisti, infatti non riuscendo a ragionare in modo serio ed approfondito, a fronte di domande complesse pensano che possano sempre esistere "risposte semplici e banali". Se all'opposto si danno loro risposte complete ed approfondite, negano impunemente di averle ricevute e continuano a richiedere risposte banali, quelle a cui loro sono avvezzi. Quel piccolo e asfittico mondo in cui loro si illudono di vivere, è quello con le finzioni cinematografiche al posto degli sbarchi lunari e in cui impera una trionfante mediocrità, quella di un'umanità che non potrà mai andare sulla Luna, e che oggi come allora è arretrata e senza tecnolo

Le dimissioni «inspiegabili» - Parte 3/3: Approfondimento su Schirra

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di Khalid Come abbiamo visto nei precedenti articoli ( parte 1 e parte 2 ) dedicati alle dimissioni «inspiegabili» di alcuni protagonisti del programma spaziale americano, il ritiro di Wally Schirra desta particolare meraviglia, visto che in quanto astronauta del programma Mercury Schirra avrebbe avuto buone probabilità di diventare il primo uomo a camminare sulla Luna, come afferma Deke Slayton, all’epoca selezionatore degli equipaggi della NASA: [1] Bob Gilruth and headquarters and I agreed on one thing, prior to the Apollo fire: if possible, one of the Mercury astronauts would have the first chance at being first on the moon. Bob Gilruth, il quartier generale e io eravamo d’accordo su una cosa, prima dell’incendio Apollo: se possibile, uno degli astronauti Mercury avrebbe avuto la possibilità di essere il primo sulla luna. Questa circostanza è stata però negata da Schirra in due occasioni. La prima è un’intervista del 2002: [2] In the “From the Earth to the Moon” TV series dramati