Mazzucco, il sedicente esperto che sfumava le ombre (e poi le rinnegava)

L’importanza di chiamarsi esperto

20 luglio 2004. È il 35° anniversario del primo uomo sulla Luna e Massimo Mazzucco presenta per la prima volta la sua teoria della messinscena lunare:

ho fatto per vent’anni il fotografo di moda, e qualcosina di diaframmi e di focali mi illudo ogni tanto di saperne. Ma nonostante le foto degli astronauti sulla Luna siano state sotto i miei occhi – come sotto gli occhi di tutti – sin da quel lontano 1969, è stato solo un giorno di qualche anno fa, a furia di sentire queste strane voci che giravano, che mi sono deciso a dare una controllata in prima persona. Sono andato al sito della NASA, ne ho scaricate una ventina, ma già alla terza mi ero reso conto con assoluta certezza di come fossero tutte clamorosamente, macroscopicamente, indiscutibilmente false.

Insomma non ha il minimo dubbio:

io, da fotografo professionista, sono disposto a mettere sulla falsità di quelle foto la vita dei miei figli.

Questa certezza assoluta gli deriverebbe dall’esperienza come fotografo di moda:

Guardare le foto della Luna, per l'occhio del professionista, è come per l'intenditore di cavalli distinguere il brocco dal campione, o per l'esperto gallerista distinguere un Rembrandt da una copia dozzinale. E quell'occhio dice, con tranquillità assoluta, che le foto della Luna sono state scattate sulla Terra.

In altre parole, qualsiasi fotografo professionista dovrebbe arrivare alla stessa conclusione che le foto Apollo sono false:

Essendo stato io, come ripeto, per molti anni fotografo professionista, parlo da un punto di vista che nessuno è obbligato a condividere già in partenza. Invito quindi chiunque ne abbia la possibilità a verificare ciò che dico con un qualunque altro professionista in questo campo

Questo è sempre stato l’argomento principe a sostegno delle sue teorie sulle fotografie Apollo. Si tratta del cosiddetto appello all’autorità, cioè il dire “io sono un esperto del campo, se ti dico che è così, devi credermi (e se non mi credi, chiedi a un altro esperto come me)”.

La sua teoria delle ombre sfumate, per esempio, si basa sulla seguente affermazione gratuita: “il sole, trovandosi a milioni di chilometri di distanza, deve fare ombre nette sul terreno”. Non fornisce nessuna spiegazione e nessuna dimostrazione. Tutto si regge sull’appello all’autorità.

Per carità, non ci sarebbe niente di male nel chiamare in causa un’autorità riconosciuta nel campo. Se non fosse che questa autorità Mazzucco se l’è attribuita da solo. Nella sua narrazione, un ex fotografo di moda come lui sarebbe perfettamente titolato a giudicare l’autenticità di fotografie extraterrestri. D’altronde il personaggio non è nuovo a simili - diciamo così - “gonfiature”. Basti pensare che scrive e commenta regolarmente sul suo blog con il nickname Redazione, anche se il sito non è una testata giornalistica, e non ha niente da obiettare se qualcuno lo presenta come “giornalista indipendente” o “giornalista d’inchiesta”, pur non essendo iscritto all’albo.

Ma quando la tua esperienza professionale diventa il fulcro di tutto il discorso, potresti essere tentato, per esempio, di gonfiare il curriculum.

In una conferenza del 2013 Mazzucco afferma:

Avendo io fatto il fotografo per 30 anni, lo dico senza falsa modestia, ci metto da 2 a 4 secondi a vedere che le foto della luna sono false [...]
Io so misurare la luce senza l'esposimetro in qualunque situazione, perché l’ho fatto per 30 anni tutti i giorni. Era il mio mestiere, no?

Ecco cosa scriveva invece nel 2004, in un suo vecchio sito in cui promuoveva un servizio di fotomontaggi (di cui parleremo più avanti):

No longer an active photographer, Massimo Mazzucco has worked (up until 1995) for a variety of editorial and catalogue houses around the world

Evidentemente, confessare di essere fuori dal giro da 9 anni non è il massimo come autopromozione. Perciò alcuni giorni dopo modificava la frase così:

A fashion photographer since 1980, Massimo Mazzucco has worked for a variety of editorial and catalogue houses around the world

Ora, se la matematica non è un’opinione, dal 1980 al 1995 sono 15 anni di attività. Qualcosa non quadra.


L’autorità ha le gambe corte

Quattro giorni dopo l’autoproclamazione di Mazzucco a esperto di foto lunari, nella sezione commenti si presenta una persona che si fa chiamare True_Photographer:

Innanzitutto mi presento professionalmente; sono fotografo di professione da 20 anni circa, con specializzazione nell’ uso di programmi per l’ elaborazione dell’ immagine dal 1989, oltre a questo sono un perito fotografico (che collabora direttamente con alcuni uffici legali, e agenzie di investigazione). Oltre a questo, ho 2 laboratori fotografici a Trento.

Perfetto, un altro professionista nel campo, casca proprio a fagiolo! Adesso confermerà tutte le certezze di Mazzucco, giusto?

sono capitato sul sito per caso, e devo dire che trovo molte inesattezze, e francamente poca voglia di documentarsi realmente. Specialmente su questo articolo, che non tiene conto di molte cose riguardanti il campo fotografico (e poco importa che ci si proclami "fotografi"). Dalle argomentazioni del Sig.Redattore, e dalle questioni trattate, vedo solo che sta abbassando un pochino la qualifica di tutti i fotografi (me compreso, da 20 anni nella professione).

Alla faccia della conferma! Tutta l’autorità che Mazzucco si era attribuito, tutte le opinioni che aveva provato a vendere come le certezze di un esperto, tutto viene rimesso in discussione dopo soli quattro giorni.

True_Photographer si mette a spiegare gli errori commessi da Mazzucco e continua così per un paio di giorni, suscitando l’interesse e la curiosità dei presenti e un’insofferenza crescente da parte del padrone di casa, che lo etichetta fin da subito come “debunker”. 

A un certo punto, True_Photographer decide di metterci il carico da undici:

l' unica persona che si sta prendendo in giro da sola è proprio il Sig. Mazzucco, che non ha ancora saputo dare: -documentazione relativa alla fondatezza delle sue fantasie -professione attuale e riferimenti all' oscuro passato da fotografo (stranamente negli albi professionali di A.F.I.=Associazione Fotografi Italiani e Tau Visual=altro albo professionale non appare il suo nome mai una volta negli ultimi 40 anni) per sostenere le sue tesi da "esperto" quale si è qualificato

Mazzucco non risponde subito nel merito, ma aspetta l’occasione giusta per scoprire le sue carte. E l’occasione arriva poco dopo, con una provocazione di troppo del nuovo arrivato. Il complottista coglie la palla al balzo per chiedere le sue scuse e sospendere la discussione, ma le scuse non arrivano e Mazzucco inizia a cancellare ogni nuovo post di True_Photographer, di fatto bannandolo dal sito. Presto l’incidente cadrà nel dimenticatoio e le teorie debunkate - dalle fasce di Van Allen agli astronauti tristi, dagli sfondi finti ai riflettori - risorgeranno dalle ceneri come una fenice spennacchiata (e 13 anni dopo ce le ritroveremo ancora nel film American Moon).

Per inciso, True_Photographer, al secolo Paolo Bertotti, di lì a poco aprirà il blog di debunking PhotoBuster. È una storia che si ripeterà ancora: Salvo Di Grazia, dopo essere stato espulso da Luogocomune, diventerà MedBunker, e anche alcuni collaboratori di questo blog hanno subìto la stessa sorte. Insomma, crea più debunker Mazzucco che il CICAP.


Quando Mazzucco sfumava le ombre

Una volta reso inoffensivo il “debunker”, il complottista si decide finalmente a tirare fuori le sue credenziali, adducendo la seguente motivazione:

mi sono reso conto che le continue provocazioni e lo scherno riguardo alla mia professionalità rischiavano di indebolire le tesi che io ho sostenuto al riguardo della Luna.

L’ennesima conferma che l’appello all’autorità è il pilastro portante delle sue teorie, e lui lo sa benissimo.

Vediamo allora il biglietto da visita dell’ex fotografo:

Se infine vuole davvero togliersi la curiosità di come io mi sia arrogato il diritto di definirmi "professionista", può sempre dare un'occhiata qui: www.photoart.luogocomune.net nella sezione bio/portfolio trova una velocissima selezione delle testate per cui ho lavorato negli anni. Nella speranza che riconosca la valenza dei nomi che sono riuscito così' abilmente ad ingannare nel corso divent'anni di frodi fotografiche a livello internazionale. Dopo aver visto le altre pagine inoltre, capirà anche come io possa permettermi di giudicare ad occhi chiusi le ombre della Luna. Se le so addirittura disegnare, le ombre, vuole che non le sappia leggere? [...]
Immagino che quando uno scopre che io le ombre le so addirittura imitare alla perfezione, e che lo faccio per mestiere, possa magari supporre che abbia anche un minimo di autorità nel giudicare quelle altrui.

Siamo infine arrivati all’aspetto forse più intrigante di tutta la vicenda. In che senso Mazzucco saprebbe disegnare e imitare le ombre? Per rispondere a questa domanda, bisogna andare sul sito che ha citato, ormai sparito dalla circolazione da anni, ma ancora parzialmente visitabile sulla Wayback Machine di Archive.org.

Scopriamo così che, in quel periodo, Mazzucco si è reinventato fotoritoccatore. Si fa mandare delle foto di modelle scattate in studio, poi con Photoshop ritaglia ogni modella e l’appiccica sullo sfondo scelto dal cliente, ne falsa l’illuminazione perché sembri fisicamente presente in quel luogo, e soprattutto le aggiuge un’ombra finta.

Di seguito potete ammirare una delle sue opere migliori (a sinistra l’originale, a destra il fotomontaggio):

(fonte)

Notate l’ombra “imitata alla perfezione”. 

Se però andiamo a guardare da vicino ci accorgiamo che c’è qualcosa di molto strano: l’ombra è parzialmente sfumata.

Non può essere un caso: dopo aver disegnato l’ombra con il contorno nitido, l’autore deve avere deliberatamente passato lo strumento “sfumino” su una parte del contorno.

La sfumatura ricorda tantissimo quelle presenti nelle foto Apollo, che il regista nel suo film American Moon ha denunciato come anomale, sostenendo che:

il sole, trovandosi a milioni di chilometri di distanza, deve fare delle ombre nette sul terreno

Evidentemente Mazzucco ha voluto riprodurre l’illuminazione del sole non coperto da nuvole, altrimenti avrebbe dovuto creare un’ombra estremamente diffusa, completamente priva di bordi netti.

Bisogna ammettere che, anche volendo sforzarsi di presumere la buona fede del regista, quella sfumatura nel suo fotomontaggio lascia parecchio perplessi. Può darsi che volesse riprodurre un qualche effetto atmosferico, nell’errata convinzione che l’atmosfera sfumi le ombre. Peccato che poi, quando ha replicato alla nostra risposta sulle ombre sfumate, abbia candidamente ammesso:

non avevo calcolato l'effetto di diffusione dell'atmosfera [...] che pirla a non averci pensato.

Per continuare a sostenere l’ipotesi della buona fede, siamo quindi costretti a credere che Mazzucco, che dichiarava di saper disegnare le ombre alla perfezione, dopo 15 anni si sia completamente dimenticato di quei fantomatici effetti atmosferici che applicava nei suoi fotomontaggi. Ma se crediamo a questo, a maggior ragione siamo autorizzati a supporre che Alan Bean, dopo 35 anni, si sia dimenticato di aver attraversato le fasce di Van Allen.

Poniamo quindi una domanda “alla Mazzucco”:

Domanda: Visto che nel 2004 Mazzucco disegnava ombre sfumate nei suoi fotomontaggi, sostenendo di saperle imitare alla perfezione, sai spiegare perché nel suo film American Moon ha affermato che “il sole deve fare ombre nette sul terreno”?

 

Leggi anche:
Ombre sfumate - Risposta 37 ad American Moon
Mazzucco, You Have a Problem - Ombre sfumate e fotografi confusi

Commenti