Manca la polvere nelle zampe del LEM

RISPOSTE ALLE DOMANDE DI AMERICAN MOON

  • Domanda #8 - Se questa è la quantità di polvere sollevata dal motore del LEM durante l'allunaggio, perché nelle zampe del LEM non si trova la minima traccia della polvere sollevata?
Non è vero che non si trova la minima traccia di polvere. Proprio nella prima foto mostrata a sostegno di questa teoria, la AS11-40-5926 di Apollo 11, se si guarda in alta risoluzione, è possibile vedere un po’ di polvere all’interno del piatto della zampa, depositata fra le pieghe della coperta termica. Lo stesso si può notare nella foto AS14-66-9270 di Apollo 14.

Foto delle zampe del LEM, a sinistra dalla missione Apollo 11 (AS11-40-5926), a destra da Apollo 14 (AS14-66-9270).


Il motivo per cui le zampe non appaiono completamente impolverate è che la Luna non ha un'atmosfera come la Terra, che rallenterebbe il getto del motore e manterrebbe in sospensione la polvere, permettendole di depositarsi sulle superfici vicine. Sulla Luna il getto non incontra praticamente alcuna resistenza e, dopo aver raggiunto la superficie lunare, si espande orizzontalmente trascinando con sé la polvere a velocità supersonica e quasi radente al suolo, come si vede nelle riprese dell’allunaggio.


Le zampe del LEM, quindi, sono rimaste al di sopra del flusso di polvere fino quasi al momento del loro contatto col suolo. A quel punto, però, nella maggior parte delle missioni lunari il motore era già stato spento e il flusso di polvere era praticamente cessato. Le zampe dunque non si sono sporcate, o si sono sporcate in seguito per altre ragioni. E' questo il caso della missione Apollo 12, citata nel film.
Nelle missioni Apollo 11 e 14, invece, il motore è rimasto acceso per 1-2 secondi dopo l’atterraggio, ma quasi tutta la polvere è stata respinta dal bordo delle zampe o è volata al di sopra di queste ad altissima velocità, senza cadervi dentro. Solo la quantità minima di polvere che si è scontrata con le gambe del LEM ed è rimbalzata all’indietro può essere ricaduta in parte dentro le zampe, ed è precisamente lì che la troviamo nelle foto citate prima.
Comunque, altre foto di queste stesse missioni presentano zampe apparentemente pulite, almeno per quello che si riesce a vedere. Queste zampe sono state investite da una quantità molto minore di polvere rispetto alle precedenti, e le cause di ciò possono essere molteplici. Innanzitutto, i filmati degli allunaggi mostrano che la polvere eiettata dal getto formava una raggiera: questo dimostra che il getto non era omogeneo, ma era più forte in alcune direzioni piuttosto che in altre, a seconda delle irregolarità del suolo. Per le stesse irregolarità, il getto poteva anche variare in altezza a seconda della direzione ed essere respinto più o meno completamente dal bordo delle zampe. Infine le quattro zampe non hanno mai toccato il suolo contemporaneamente: l'ultima zampa ad allunare è stata investita dalla polvere per meno tempo rispetto alle altre.

  • Domanda #9 - Come è possibile che il getto del razzo sia contemporaneamente così forte da aver spazzato via tutta la polvere dai piatti delle zampe, ma anche così debole da non aver creato il minimo buco nella sabbia durante l'allunaggio?
Vedi domande #5 e #7.



BONUS: Risposte alle affermazioni di American Moon

  • L’affermazione di Attivissimo è falsa. Basta rivedere il filmato originale dell’allunaggio di Apollo 11 per capire che Armstrong dà l’ordine di spegnere il motore subito dopo che si sono accese le luci di contatto, e quindi prima che il LEM toccasse il suolo.
Nella registrazione originale si sente la voce di Aldrin che riporta lo spegnimento del motore ben 4 secondi dopo l’accensione della luce di contatto, cioè dopo che il LEM ha avuto tutto il tempo di atterrare. Questa dinamica è confermata dalle tempistiche al decimo di secondo riportate nel Mission Report e dai sensori, che hanno misurato uno degli atterraggi più dolci, insieme a quello di Apollo 14, proprio grazie al motore tenuto acceso fino alla fine.
Inoltre Armstrong non ha dato alcun ordine. Sebbene Armstrong e Aldrin avessero rispettivamente i ruoli di “comandante” e “pilota”, era il comandante che pilotava il LEM e che premeva il pulsante di arresto del motore, mentre il “pilota”, a dispetto del nome, era in realtà un copilota che si occupava di fornire i dati di navigazione al comandante.

  • Anche in questa dichiarazione rilasciata dopo la missione, Armstrong conferma che il motore è stato spento poco prima che il LEM toccasse il suolo: “In ogni caso lo spegnimento del motore non è avvenuto molto in alto sulla superficie. È stato molto vicino”.
La citazione fuori dal contesto sembra una conferma, ma leggendo la dichiarazione completa si scopre tutt’altro: Armstrong dichiara di non aver sentito Aldrin comunicare l’accensione della luce di contatto e di non ricordare se ha spento il motore prima o dopo l’allunaggio. Ci tiene però a precisare l’unica cosa di cui è sicuro, cioè che lo spegnimento non è avvenuto molto in alto. Il che è vero: lo spegnimento è avvenuto quando ormai le zampe erano sul suolo lunare.


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