Controreplica a Mazzucco

Massimo Mazzucco ha “replicato” alle nostre 42 risposte nell'articolo Moon&Beyond: We have a problem.

Riportiamo solo le repliche alle quali ha senso rispondere. Per il resto si faccia riferimento al link qui sopra.


LE FASCE DI VAN ALLEN - DOMANDE 1-4

  • Nè Apollo 4 nè Apollo 6 hanno attraversato interamente le Fasce di van Allen. Apollo 4 ha raggiunto un apogeo (distanza massima dalla terra) di 17,218 km, Apollo 6 un apogeo di 22,204 km. Non possono quindi aver testato integralmente le radiazioni attraverso le FVA, che si estendono fino ad oltre 40.000 km.
Dallo studio della NASA “Apollo 4 and 6 radiation analysis”:

“Un obiettivo primario delle missioni senza equipaggio Apollo 4 e 6 era misurare le radiazioni all’interno del modulo di comando Apollo durante il passaggio all’interno delle porzioni più intense delle fasce di radiazioni. […] Le misure servivano a verificare la possibilità di calcolare analiticamente la dose di radiazioni per una specifica navicella e traiettoria. Questi obiettivi sono stati raggiunti con successo in entrambe le missioni”.

Quindi, le misure eseguite nelle missioni Apollo 4 e 6 permisero di calibrare un modello matematico, con il quale fu possibile calcolare le dosi assorbite per l’attraversamento completo delle fasce nelle missioni successive.

Lo studio conclude: “Queste missioni dimostrano che non ci sarà nessun rischio biologico associato al passaggio attraverso le fasce di radiazioni durante le fasi translunare e transterrestre delle missioni lunari Apollo, a condizione che non ci siano ulteriori test nucleari ad alta quota e che l’attività degli astronauti sia confinata nel modulo di comando durante il passaggio nelle fasce”.

  • Riguardo ai due cani mandati dai russi che sarebbero "tornati vivi e senza alcun sintomo legato alle radiazioni", sono affermazioni impossibili da verificare.
Questo filmato della conferenza stampa post volo dimostra che i cani sono tornati vivi:


I cani appaiono deboli e stanchi, ma gli scienziati russi, in un articolo pubblicato sul quotidiano Pravda (qui tradotto dalla NASA), dichiarano che la massa muscolare e la coordinazione dei movimenti sono tornate ai livelli pre volo nel giro di 8-10 giorni. Le modificazioni dell’organismo sono attribuite all’assenza di peso prolungata, non alle radiazioni. Dopo la missione, i due cani hanno vissuto a lungo (Veterok fino a 12 anni) e hanno generato figli sani (fonte).

  • Inoltre, proprio nel mezzo della "corsa alla luna", in piena guerra fredda, sarebbe stato da pazzi incoscienti fidarsi dei dati "riferiti" semplicemente dai russi.
Dal punto di vista dei Russi, falsificare una missione e i suoi risultati per mettere in difficoltà il nemico sarebbe stato un autogol clamoroso. Gli Americani avrebbero presto scoperto la frode, l’avrebbero denunciata pubblicamente e la scienza sovietica avrebbe perso ogni credibilità di fronte al mondo intero.
La NASA, quindi, poteva ragionevolmente presumere la buona fede degli scienziati russi. Se così non fosse, non si spiegherebbe perché la NASA abbia fatto tradurre in inglese l’articolo della Pravda, insieme a tanti altri articoli e studi scientifici russi, così da renderli accessibili ai suoi scienziati.

Il fatto che i due cani fossero sopravvissuti faceva parte di un corpo crescente di evidenze scientifiche, che suggerivano che le fasce di Van Allen costituivano un rischio basso per i viaggi lunari. Paradossalmente, se i Russi avessero detto che i cani erano morti per le radiazioni, allora la NASA non si sarebbe fidata, essendo questa informazione in contrasto con tutte le altre evidenze.


MANCA LA FIAMMA SOTTO IL MOTORE - DOMANDA 10

  • Quello NON E' il lift-off di Apollo 17. Ho il filmato originale della NASA, e quel fotogramma NON fa parte di quella sequenza.
 Il fotogramma si trova nel seguente video a 0:21. Se Mazzucco ritiene che questa non sia la sequenza originale della NASA, che lo dimostri.



MANCA IL RUMORE DEL MOTORE – DOMANDE 11-13

  • Altro caso in cui M&B finge di non aver visto il film. Nella scena citata compare in chiare lettere la citazione della NASA "The Falcon climbs off-camera, just as 'Air Force Song' can be heard from the onboard tape recorder", con tanto di riferimento alla fonte. La frase significa "Il Falcon [modulo lunare] si innalza fuori dall'inquadratura, mentre si può ascoltare l'Air Force Song [la famosa musichetta] provenire dal registratore di bordo".
    Non dice "il registratore che sta a bordo di un'altra navicella, a mille miglia di distanza", come non dice "che sta a bordo della 500 di mio zio". Quindi, di quello che "racconta" Worden nelle sue interviste non ce ne può fregare di meno. E' la NASA a dire, nei suoi documenti ufficiali, che il registratore stava a bordo del Falcon.
Se una didascalia scritta da un contributore dell’Apollo Lunar Surface Journal (tale Joseph O’Dea) è un documento ufficiale NASA perché è ospitata sotto “nasa.gov”, a maggior ragione lo è l’intervista di un astronauta NASA pubblicata nello stesso sito. E sono sicuramente documenti ufficiali il piano di volo e il piano di vestizione, che indicano che al momento del lift-off gli astronauti dovevano indossare tuta, guanti e casco. Quest’ultimo non avrebbe permesso all’astronauta di avvicinare l’eventuale registratore al microfono, impedendogli di captare la musica.
Mazzucco sceglie di ignorare tutto tranne ciò che corrobora la sua tesi, una didascalia scritta da uno sconosciuto.


CAVI D’ACCIAIO – DOMANDE 21-22

  • Per chi non lo sapesse, quando si fanno delle riprese in pellicola, si fa SEMPRE il "gate-check", ovvero il controllo della finestrella dell'otturatore per eliminare l'eventuale presenza di peli o granelli di polvere. Lo si fa PRIMA di ogni ripresa, e lo si ripete DOPO ogni ripresa. E solo se il gate-check risulta negativo, si passa alla prossima sequenza. Altrimenti la ripresa VIENE RIPETUTA, proprio per evitare di avere macchie o difetti sulla pellicola. Ma forse questo i "tecnici del kinescope" non lo sapevano.
La ripresa non poteva essere ripetuta, il kinescope riprendeva la trasmissione in diretta.


OMBRE – DOMANDE 34-37

  • Certo che esiste un contorno sfumato, nelle foto terrestri, ma è molto più sottile di quello che compare nelle foto di Apollo 12. Inoltre, sulla terra esiste l'atmosfera che fa da diffusore naturale alla luce solare. Aumentando quindi la densità di aria attraversata (tipo all'alba o al tramonto, quando il sole penetra l'atmosfera in diagonale), le ombre diventano necessariamente più morbide. Sulla luna invece, mancando l'atmosfera, le ombre dovrebbero essere ancora più nette di quelle terrestri.
Siamo passati da “il sole fa un’ombra netta” a “il sole dovrebbe fare ombre più nette”. Mazzucco ha dovuto ammettere che nelle ombre generate dal sole esiste la penombra (cioè il contorno sfumato), ma ha rilanciato con altre due affermazioni. La prima, che la penombra nelle foto di Apollo 12 sia molto più spessa di quella sulla Terra, è del tutto infondata. La seconda, che la penombra sulla Terra dovrebbe essere più spessa di quella sulla Luna, è vera solo quando il sole è velato (il “velatino” di cui parla Fallai). La larghezza della penombra, infatti, dipende soltanto dalle dimensioni apparenti della sorgente. Uno strato sottile di nubi, diffondendo la luce del sole, lo fa apparire più grande e, di conseguenza, rende i contorni delle ombre più sfumati.



Invece, quando il cielo è limpido, il sole ha le stesse dimensioni apparenti che si vedono sulla Luna. Anzi, quando il sole è basso, sulla Terra appare schiacciato a causa della rifrazione dell’atmosfera. Perciò i contorni delle ombre sulla Terra possono essere un po’ meno sfumati, o tutt’al più uguali, ma sicuramente non più sfumati di quelli sulla Luna.

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Il cielo è solo una sorgente secondaria molto estesa, la cui luce colpisce tutto in egual misura: le superfici illuminate dal sole, le ombre e le penombre. La presenza dell’atmosfera quindi riduce il contrasto fra luci ed ombre, ma non varia lo spessore del contorno sfumato.


CONTROLUCE - DOMANDE 38-42

  • Ragazzi, mi viene da piangere. Nuovamente, il debunker che smentisce la NASA ("Non è vero che il terreno lunare riflette l’8% della luce che riceve.") Ecco la frase della NASA che compare nel film: "The lunar surface is known to have a very low reflectivity, as it can only reflect back about 8% of the light it receives."
Per quanto ne sappiamo, quella è solo la frase pronunciata dal narratore del film. Non viene citata nessuna fonte.


  • Veramente basta trovarsi su una spiaggia illuminata dal sole, per ritrovarsi in quella situazione. Non c'è bisogno di andare a cercare le "miniere di carbone".
L’esempio del parcheggio asfaltato e della miniera di carbone si avvicina di più al caso reale, sia perché sono scarsamente riflettenti come il suolo lunare, sia perché lo sfondo è molto più scuro del terreno alle spalle. Nessuno dei fotografi intervistati sembra aver pensato che possa esistere una differenza di luminosità così marcata nella regolite lunare, a differenza di quanto succede con la sabbia terrestre che è tutta uguale.

Perciò, se vogliamo replicare la situazione lunare su una spiaggia assolata, dobbiamo prendere come riferimento qualcosa di più scuro della sabbia, per esempio il mare. Vediamo dunque cosa succede in questa foto in controluce sulla spiaggia, tratta da American Moon:

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La cornice bianca all’ombra (equivalente alla tuta bianca di Aldrin sulla scaletta) è bilanciata col mare (equivalente al terreno lunare sullo sfondo), anzi è leggermente più luminosa di quest'ultimo. La presenza dell'atmosfera non è di aiuto, perché la parete verticale della torretta è illuminata solo da metà del cielo, mentre il mare è illuminato da tutto il cielo.


CONSIDERAZIONI FINALI

  • La tecnica usata da questi "nouveau debunker" è la stessa dei loro progenitori, da Attivissimo in poi: ammantare le loro risposte con tecnicismi infiniti (le supercazzole appunto), che servono a distrarre l'attenzione del lettore, mentre loro evitano accuratamente di riconoscere il problema che viene presentato.
Sembra che Mazzucco sia troppo abituato alle iper-semplificazioni della realtà, per cui, dal suo punto di vista, una spiegazione un po’ più approfondita diventa un tecnicismo. Quando poi la spiegazione non viene capita, per ignoranza o per semplice indolenza, si accusa il debunker di “farlo apposta”, pur di non ammettere le proprie mancanze.


  • E' triste però constatare che, purtroppo, diverse persone ci sono cascate, e mi hanno scritto dicendo "Guarda le risposte di M&B, mi sembrano molto ben fatte e ben argomentate".

Un sentito ringraziamento a tutti quei moon hoaxers - non pochi, a quanto pare - che hanno riconosciuto la qualità del nostro lavoro e l’impegno che vi abbiamo profuso.


  • Infine vorrei far notare l'infinita presunzione che anima questi personaggi: quando hai di fronte l'opinione disinteressata dei più grandi professionisti del mestiere, e tu dici semplicemente che "i fotografi si sbagliano", stai dimostrando di essere un combinato disposto di clamorosa ignoranza e stupida sicumera. Un cocktail micidiale, a quanto pare.
Abbiamo solo messo in pratica il principio enunciato da Mazzucco stesso:
Il principio su cui si basa luogocomune è "qui si discutono le idee e non le persone" (https://luogocomune.net/LC/info-sito).


  • Faccio notare infine che molte delle mie domande sono retoriche, nel senso che la risposta è già implicita. Quando ti chiedo "come è possibile far scivolare contemporamente i due piedi sulla sabbia", in realtà ti sto dicendo che è impossibile farlo. Invece il debunkler, nella sua infinita presunzione (stupidità?) prova a rispondere davvero!
Lo sappiamo benissimo che molte delle domande sono retoriche. Quando a una domanda del tipo “visto che A, sai spiegare perché B” rispondiamo con “non è vero che A”, è ovvio che non stiamo provando a rispondere alla domanda retorica, ma stiamo argomentando contro le premesse che portano alla costruzione di quella domanda retorica. In altre parole, le “risposte” non sono altro che un debunking delle affermazioni che si celano dietro le domande retoriche.

Commenti

  1. Sono del tutto super partes rispetto alla tematica e non appoggio aprioristicamente nessuna tesi, non guadagnandone nulla nel farlo, anzi sono più propenso a credere che le missioni Apollo siano state reali, però in questa discussione notò un po' di superficialità da entrambe le fazioni. Da un lato Mazzucco elude le risposte date da moon&beyond di carattere scientifico, dall'altro questi, nel controbattere alla controrisposta di Mazzucco, rispondono solo ad una minoranza delle domande. Perché? Grazie e saluti.

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    1. Perdona la risposta tardiva. La risposta alla tua domanda è all'inizio del post: Riportiamo solo le repliche alle quali ha senso rispondere.
      Tutte le risposte che trovi in questo blog non sono rivolte a Mazzucco, nè ai suoi seguaci, semplicemente perché non ha senso spiegare qualcosa a chi non vuole capire. Questo blog si rivolge a tutt'altro pubblico.
      Il film American Moon e le 42 domande forniscono abbastanza elementi per poter creare contenuti interessanti, che cerchino di dirimere i dubbi e che facciano allo stesso tempo scoprire dei dettagli poco conosciuti delle missioni lunari.
      Che dire invece delle repliche di Mazzucco? E' evidente che Mazzucco ha letto frettolosamente le nostre risposte e ha scritto le prime cose che gli passavano per la testa, probabilmente controvoglia, solo per accontentare i suoi seguaci che lo tiravano per la giacchetta chiedendogli di controbattere.
      Non è vero che ho risposto a una minoranza di repliche, ho risposto SOLO alle repliche. Tutto il resto non sono vere repliche.
      Cosa dovrei controreplicare, tutte le volte che ci accusa di fingere di aver visto il film e di dire "supercazzole", solo per togliersi dall'impaccio di rispondere alle spiegazioni che non capisce e non vuole capire?
      Che cosa dovrei dire, tutte le volte che ignora la risposta e ribadisce le stesse falsità, affermando che non abbiamo risposto alla domanda?
      Che altro c'è da aggiungere, quando prende la prima frase di una risposta molto articolata e risponde "ah ah ah"? Oppure "andate a quel paese"?
      Davvero, anche volendo, non vedo che altro potrei dire che non è stato già detto nelle risposte.

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  2. E' ben strana come discussione... vado per punti:

    - Gli USA vanno sulla luna e documentano tutto.

    - Per un decennio (vado a memoria) nessuno dubita.

    - Poi, uno (americano) che fa soldi vendendo un libro che dice che l'allunaggio è falso, insinua il dubbio nelle "casalinghe di Voghera": gente, per intenderci, che risponde "Oro Siawa!" se gli chiedi cos'è un integrale.

    - Negli anni successivi diverse persone da diversi stati/università/centri di ricerca fanno studi indipendenti per capire se le illazioni sono vere o no, dimostrando con dati riproducibili e verificabili che gli USA dicono il vero.

    - Nonostante la mole mostruosa di dati verificabili e consultabili, un manipolo di "il pallone e mio e ci faccio quello che voglio!" continua a sostenere il contrario, portando come prova l'estrapolazione della "VERITA'" captata dal discorso che il portinaio della NASA ha fatto con l'uomo delle pulizie durante il periodo delle missioni Apollo.

    - Un bel giorno, uno di questi tizi, appartenente o almeno simpatizzante con il suddetto gruppo "di Voghera", senza avere la minima preparazione tecnico-scientifica, decide che lui è più intelligente di tutti, che le lauree non servono perché basta chiedere a dei fotografi che tanto quelli di spazio ne sanno a pacchi.

    - Fa un film dove afferma (occhio, non fa domande, per sua stessa ammissione sono "domande retoriche") che l'allunaggio è tutta una balla perché lui, quando non capisce una cosa, vuol dire che è falsa, specie poi se non la capiscono nemmeno i suoi amici fotografi.

    - Quando poi, persone che ha esultato alla soluzione per la congettura di Poincaré tenta di spiegargli che dice cose, diciamo bonariamente, inesatte... eh, be, tutte le "casalinghe" si ribellano fotografi inclusi!


    La realtà è che dovremmo dubitare piuttosto dell'etica delle missioni verso la luna, non certo del fatto che ci siano andati davvero.

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